Fasi di lavorazioni

Zappa per la sarchiatura da erbe infestanti

La Cipolla di Suasa viene praticamente tutta seminata in vivaio e poi trapiantata in file semplici e ordinate secondo la buona tecnica che da sempre viene usata per la coltivazione di questo bulbo.

Una volta maturo il prodotto viene nel campo condizionato con il piegamento delle foglie e lo schiacciamento delle stesse nel terreno.

Con questo lavoro si interrompe praticamente la vegetazione della pianta e le foglie asciugandosi acquistano consistenza tanto da essere utilizzate per l’intreccio.

Successivamente, ancora a mano o tramite vanga, le cipolle vengono tolte dal terreno e lasciate per qualche giorno a stagionare al sole.

Vengono poi messe in casse di plastica o di legno e lasciate nei locali freschi, areati ed al buio per diversi giorni o mesi a secondo delle necessità del mercato. Vengono poi realizzate le trecce con trenta-quaranta bulbi che così vengono conservati e/o venduti.

Come per la semina anche per la conservazione delle cipolle di Suasa si usavano due modi differenti: a Castelleone si facevano le “mpingole” (si appendevano i mazzetti di cipolle ad un palo) a San Lorenzo, invece, si facevano i “pajari” (le cipolle venivano ammassate tutte insieme).